martedì 5 dicembre 2017

Il rimpatrio volontario assistito

Gli operatori del centro d'ascolto parrocchiale "Agape - Beato Luigi Monza" hanno ricevuto un incontro di formazione da parte di una funzionaria  dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) dott.ssa Alice Cavallazzi, che ha illustrato il funzionamento delle modalità di rimpatrio di stranieri extracomunitari nel loro paese di origine.

Presentazione dell’OIM
La dott.ssa Cavallazzi ha spiegato che l’OIM è la principale Organizzazione Intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 è presente in circa 100 paesi, in Italia Roma è la sede dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo.
E’ un ente che gestisce programmi di ritorno volontario assistito (RVA) dal 1991 e i beneficiari di questo progetto sono i migranti extracomunitari che vivono in Italia in condizioni di irregolarità.

Il rimpatrio volontario assistito
L'OIM fornisce assistenza che prevede un percorso di accompagnamento teso a valutare le motivazioni del ritorno nel proprio paese, l’organizzazione logistica attraverso il disbrigo di pratiche burocratiche (documenti, biglietti aerei…) e un sostegno finanziario per il rimpatrio: prima della partenza viene consegnata una somma di denaro in contanti, il cui importo varia a seconda del progetto,  e viene poi garantito dall’ufficio OIM del paese di origine un sussidio di reintegrazione che può essere utilizzato per spese personali, sanitarie, di sussistenza (pagamento di affitto e bollette).

Situazioni difficili
Nel corso dell'incontro sono state presentate alcune situazioni problematiche di reintegro in alcuni paesi come il Pakistan, in cui le difficoltà nei rapporti di collaborazione rendono complicato, se non impossibile il rientro.
Esistono poi casi in cui i conflitti politico sociali presenti (come ad esempio in Eritrea…) rendono pericoloso il ritorno.

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